il natale e` alle porte, l`inverno e` piu` freddo che mai e il piccolo fred sente la mancanza del papa`, che per colpa di e` nel lontano nord a sorvegliare la frontiera e ad aspettare che la guerra nel mondo finisca. per ora fred deve accontentarsi di svelargli i suoi segreti parlandogli dalla presa d`aria del guardaroba, nel quale gli pare quasi di vederlo sorridere bardato del suo abito piu` elegante e delle sue lustre scarpe da ballo. quando confida al papa`-presa-d`aria di essere innamorato di gerda - una compagna di classe bellissima, dai capelli elettrici e le braccia muscolose - la voce che sente potra` anche essere solo il fruscio del vento, ma di sicuro le risposte sono di uno che l`amore lo prende sul serio. cosi` si fa animo, perche` , e con cheek to cheek di sottofondo, cantata da un altro fred, si lancia nei territori inesplorati del cuore, tra qualche impaccio e improvvisi gesti eroici, tra un direttore intransigente e una maestra acuta, tra la tavola sguarnita di un natale in tempo di guerra e le belle sorprese. eta` di lettura: da 7 anni.
Henry Rollins dei Black Flag che intervista il chitarrista degli MC5 a proposito di rock, rivolte e rivoluzione alternando i discorsi a brani di The Hard Stuff.
gli italiani non sono un popolo di allenatori della nazionale (in questo numero di cose spiegate bene parliamo anche di frasi fatte e luoghi comuni) ma di linguisti: d`altronde non c`e niente che venga insegnato loro a scuola cosi a lungo quanto l`italiano, e non c`e niente che venga esercitato quotidianamente con tanta intensita. si puo capire che tendiamo a essere presuntuosi, sulla conoscenza dell`italiano e dei suoi usi. i social network, poi, hanno dato spazio a ricchi dibattiti, confronti, riflessioni, anche sulle stesse parole di cui li affolliamo. c`erano insomma ottime ragioni per dedicare cose spiegate bene a storie e spiegazioni che riguardano il linguaggio, con approcci prudenti e indulgenti e con molta carne al fuoco (espressione figurata: anche di queste ne abbiamo tante). parliamo della lingua delle intelligenze artificiali, di quella dei tribunali, di quelle inventate dal cinema e dalla letteratura. ma anche del vituperato schwa, del latino che usiamo e dei suoi equivoci, e di parole ed espressioni come "movida", "piuttosto che", "cringe", e di certe che non si possono dire. di come mai diciamo "pronto?" quando rispondiamo al telefono, e di quando smettere di dire "buongiorno" e iniziare a dire "buonasera". ricordando che "le parole sono importanti", ma anche che "sono solo parole". con testi di stefano bartezzaghi, marco cassini, chiara galeazzi, ilaria padovan e della redazione del post. a cura del post e di nicola sofri. illustrazioni di luca cannizzo.