Affascinato dall'universo poetico di Bob Dylan, come dimostra la cover di The Times They Are A-Changin, West Thordson dà vita ad una musicalità torbida e contaminata dalle connotazioni teatrali ed artistiche, in cui convergono elementi folk, intimismo rock, dissonanze indie, variazioni cameristiche e lievi riflussi di elettronica.
Band di Philadelphia con molto seguito in patria, i Dr. Dog hanno raggiunto il grande pubblico con Shame Shame, il disco precedente. To The Void è ancora meglio del precedente. Infatti il nuovo album cattura su disco l'energia che la band sa trasmettere dal vivo. La loro musica è un rock and roll catartico e passionale basato sulle chitarre, con leggere dosi di blues, un tocco di improvvisazione, il tutto messo in una manciata di canzoni decisamente ben costruite.
Originari di Philadelphia i Dr. Dog sono sulla scena dalla fine degli anni novanta. Hanno raggiunto un solido culto a livello nazionale. Fanno del rock, con venature jam che ha dei punti in comune coi My Morning Jacket ma, rispetto alla band di Jim James, sono anche influenzati dal southern rock. Questo nuovo lavoro è più avventuroso ed aperto ad ulteriori contaminazioni, rispetto ai precedenti, come confermano brani quali Night, Under The Wheels, Go Out Fighting, Virginia Please.

Dopo due album di studio fantastici, il supergruppo formato da Dave Alvin e David Immerglück (qui sostituito da Mark Karan) alle chitarre, Jesse Sykes al canto, Victor Krummenaker al basso e Michael Jerome alla batteria con ospiti Willie Aron alle tastiere e Jack Rudy all'armonica pubblica uno stratosferico disco dal vivo in cui rock, folk rock in orbita sixties e psichedelia si mescolano in flusso sonoro visionario e affascinante concludendosi con le note spaziali di una strepitosa versione di Dark Star. Dal vivo il gruppo sembra trovarsi nella situazione ideale lasciando spazio all'improvvisazione e alla creatività e trasformando il concerto in un'esperienza extrasensoriale.