con questo libro, apparso nel 1864, affiora e si disegna uno spazio innominato della letteratura e dell`anima: il sottosuolo, luogo di tutto cio` che la coscienza tenta vanamente di accantonare. ed e` come l`improvviso emergere di un continente: nessuno, dopo averlo esplorato, riuscira` piu` a dimenticare la voce stridula, penetrante, spudorata che parla in queste pagine e pone domande che fanno ammutolire: siamo davvero certi che l`uomo voglia il proprio bene? e siamo certi che sarebbe una buona cosa se lo volesse? |