quindici lettere sono il ridotto ma prezioso corpus che compone la corrispondenza tra paul celan e theodor w. adorno in un arco di tempo di piu` di otto anni, tra il 1960 e il 1968, che coincide con il lento e disperato ripiegarsi del poeta nell`incapacita` di vivere e di convivere, progressivamente ammessa e suggellata infine con il suicidio del 1970. impossibilitato, per riprendere una formula dello stesso adorno, a "parlare dell`orrore attraverso il silenzio", celan si rivela, nel suo approccio con una figura da lui riverita come poche altre, in tutta la sua disarmata fragilita`, esibita "confessionalmente" al cospetto di un interlocutore la cui ammirazione, forse imbarazzata, certo colpevolmente tardiva, resta comunque schermata da una condiscendenza e da un`incomprensione che replicano - a un livello di intensita` che solo il lettore e` in grado di mettere a fuoco con tutte le sue drammatiche implicazioni - il celebre episodio del mancato incontro tra i due uomini in engadina, immortalato nel 1959 dalla celaniana "conversazione nella montagna". |