secondo una leggenda, un dio dell`indostan chiese a un altro dio di cedergli una delle sue 14.516 mogli. fu la benevola risposta. ma in tutti i 14.516 palazzi la moglie giaceva col suo signore, che affinche` ciascuna credesse di essere la favorita. la fonte di questo , un libro apparso a goa nel 1887, e` in realta` illusoria. e grazie a bioy casares sappiamo come sono andate le cose: gli aveva detto borges riferendosi alla leggenda. e bioy: - nella fattispecie, un gesuita portoghese. cosi`, con estro sfrenato e giocoso, hanno lavorato i due appassionati antologisti: ritagliando brani da una sbalorditiva molteplicita` di opere (dal taoista trattato del vuoto perfetto a max jacob), ricorrendo ad amene falsificazioni, inventando spudorati lemmi bibliografici e apocrifi: come le memorie di un bibliotecario di francisco acevedo, alias borges, o la magnifica storia dei due re e dei due labirinti, sempre di borges malgrado la depistante attribuzione. senza peritarsi di manipolare le fonti: in un`iscrizione che evoca la verginita` di iside, un semplice <(finora)> aggiunge al referto di plutarco una maliziosa connotazione: . ma l`obiettivo e` uno solo: mostrare come un`antologia di vertiginosa varieta` possa racchiudere - vale a dire uno dei grandi piaceri che la letteratura puo` offrire. |