la radice di questo libro e` nella storia professionale dei due autori, raffaele cantone e francesco caringella, che, impegnati da oltre vent`anni come magistrati penali nell`azione di contrasto alla malattia del secolo, proseguono oggi la loro battaglia dalle postazioni strategiche di presidente dell`autorita` nazionale anticorruzione (anac) e di presidente di sezione del consiglio di stato, istituzioni chiamate a vigilare sulla legittimita` e la correttezza degli atti e dei comportamenti delle pubbliche amministrazioni. punto di partenza della loro riflessione e` l`analisi della corruzione del terzo millennio che, come mostrano le inchieste su e sul mose, e` diversa dal passato, in quanto si e` eretta a sistema pervasivo, tentacolare, spietato. non piu` solo passaggi di denaro, ma giri vorticosi e smaterializzati di favori, piaceri, collusioni. non piu` il classico accordo privato fra corruttore e corrotto, ma la creazione di un`organizzazione criminale attraverso cui politici, burocrati, imprenditori e mafiosi perseguono gli stessi obiettivi. alla piu` accentuata pericolosita` del fenomeno corruttivo non corrisponde, pero`, un`adeguata coscienza collettiva della necessita`, etica e pratica, di reagire. un appalto pilotato, una licenza edilizia comprata, una sentenza truccata sembrano vicende che toccano i soldi pubblici, non le nostre finanze personali. e invece quel denaro rubato e` anche nostro, perche` la cosa pubblica e` una ricchezza comune, e la sua gestione immorale danneggia tutti, privandoci di risorse, opportunita` e prospettive. e, quindi, un dovere civile rimboccarsi le maniche e lottare, con armi nuove ed efficaci. le regole e il codice penale non bastano. serve la prevenzione, legislativa, amministrativa e culturale. ma serve, soprattutto, la ribellione indignata di ognuno di noi di fronte a quella di cui ha parlato papa francesco nel suo indimenticabile discorso del 21 marzo 2015. |