
Morning Star è l'ottavo album del chitarrista Daniel Bachman. Il suo disco più complesso ed intrigante. Disco influenzato, come è successo a molti altri artisti, dagli eventi burrascosi che hanno portato all'orrenda presidenza americana attuale. Bachman riflette la sua amarezza attraverso la sua musica e mischia antico e moderno, lirismo e dramma, avanguardia e folk. Morning Star è un disco bello e fiero, ma anche profondamente complesso. Iniziando dalla lunga ( 18 minuti) Invocation e per finire con l'altrettanto lunga ( 13 minuti) New Moon. Sperimentali e piene di sonorità ricercate. In mezzo abbiamo la bellezza di Song For The Setting Sun III e IV, ed altre canzoni che mettono a fuoco l'assoluta bravura di questo personalissimo chitarrista.

Il nuovo lavoro del formidabile chitarrista acustico, registrato all'inizio di quest'anno a Durham, nella Carolina del Nord. Il disco contiene sette canzoni, la rivistazione del classico Farther Along, la lunga e splendida Brightleaf Blues, quindi Flower Tree, Wine & Peanuts, A Dog Named Pepper, Watermelon Slices ed una versione diversa di Brightleaf Blues, più breve.

Originario di Fredericksburg, Virginia, Bachman è un giovane chitarrista fortemente influenzato da Jack Rose. Rose, pure lui nato a Fredericksburg, è scomparso prematuramente, ma ha lasciato una forte influenza alle sue spalle. Bachman, 22 anni, cerca di seguirne le orme, mischia blues, folk, musica degli appalachi e psichedelia. Brani lunghi, improvvisazione, idee ed una manciata di canzoni interessanti. Copia non sigillata.