
capace di auscultare le piu` remote risonanze dell`animo umano, sainte-beuve eccelle nel cammeo, nel sagace abbozzo biografico, nell`arte, delicatissima, del ritratto. i suoi portraits sono, in effetti, il suo capolavoro; il profilo dedicato a giacomo leopardi, pubblicato nel 1844, testimonia una sintonia singolare, non priva di audacia. l`intervento di sainte-beuve, in effetti, "senza alcun dubbio il piu` autorevole e il piu` importante", che "contiene giudizi destinati a rimanere insuperati" (mario andrea rigoni), tratteggia un leopardi gia` leggendario e indomabile, installandolo tra i grandi poeti di ogni tempo. di leopardi si esalta il rigore erudito, la ribellione dai canoni stabiliti in un`era - gia` allora - di gregari, la tempra da "petrarca incredulo e ateo", la gloria e la miseria. poeta nato "per essere un antico, un uomo della grecia eroica o della libera roma", fuori tempo e fuori classe, il leopardi secondo sainte-beuve ci parla con sconcertante prossimita`: sembra seduto nella stanza accanto, basta bussare la porta.