

il mito di diana e atteone ha avuto sempre qualcosa di decisivo da dire agli uomini, e nelle sue numerose versioni - cosi` come nelle rappresentazioni pittoriche, da tiziano a rembrandt - ha sedotto le piu` grandi menti del pensiero e della letteratura occidentali. in questo libro, a meta` tra il saggio e la favola, tra l`excursus erudito e la , pierre klossowski, mitografo eterodosso, racconta e decifra sapientemente ogni dettaglio della storia, scomponendo il quadro in una rete dilelementi simbolici. appare cosi` come un`epifania paradossale del divino: una teofania che si realizza attraverso una visione sacrilega eppure necessaria. ma e` anche una caccia tragica, dionisiaca. diana si materializza tramite lo sguardo di atteone, che la fa, letteralmente, consistere; e atteone abbraccia il proprio destino di intermediario sacrificale tra l`umano e il divino accettando ogni prevedibile conseguenza: l`estasi, il delirio, 1` autodistruzione, giacche` si annulla, attraverso la metamorfosi in cervo, nella divinita` che ha sorpreso senza veli.


klossowski e` riuscito a costruire un libro-labirinto all`interno di un altro, tuttora ingannevolissimo, labirinto: gli scritti di nietzsche degli ultimi anni, tra la folgorazione dell`"eterno ritorno", il progetto di un`opera che avrebbe dovuto chiamarsi "la volonta` di potenza" e gli estremi messaggi dell`"euforia di torino". proprio su questo punto si dividono, da sempre, le interpretazioni di nietzsche: sono anni di progrediente lucidita`? o di progrediente follia? klossowski recide subito questo banalissimo nodo, affermando che tutto il pensiero di nietzsche "ruota attorno al delirio come attorno al proprio asse". e gia` questo permette di stabilire una incolmabile distanza fra tale pensiero e la sequenza della filosofia: c`e` uno iato che separa sin dall`inizio l`impresa speculativa di nietzsche dal discorso occidentale - lo iato del caos. per non perdere mai il contatto con questa singolarita` irriducibile di nietzsche, klossowski ha scelto la via piu` ardua, ha deciso di lasciarsi trascinare "dal mormorio, dal respiro, dalle esplosioni di collera e di risa di questa prosa, la piu` insinuante che si sia mai formata nella lingua tedesca". cosi`, piu` che l`articolarsi dei concetti, segue le "fluttuazioni d`intensita`" in quella "tonalita` dell`anima" che era nietzsche stesso - e il libro si intesse alle sue pagine come un perpetuo commento, un`eco dove le parole dell`autore stingono su quelle dell`esegeta e viceversa.

