di notte, blumenberg, il filosofo, prepara le lezioni dettando i suoi pensieri a un registratore a nastro perche` il giorno dopo la sua segretaria li trasferisca su carta. una notte particolare, pero`, mentre sta per inserire un nuovo nastro, alza lo sguardo e vede, steso comodamente a pochi passi dalla sua scrivania, un leone. chi o cosa lo ha inviato proprio a lui? chi o cosa gli riconosce l`onore di un miracolo? la mattina dopo, in aula, il leone placidamente scende le scale e si sistema vicino alla cattedra. blumenberg si sente vivificato, i suoi pensieri si rincorrono, la lezione e` un successo. ma, tra gli studenti, nessuno puo` vedere il leone. non lo vede isa, sempre seduta in prima fila, diritta come un fuso, turbata nell`animo e infatuata del professore. non lo vede gerhard, il ragazzo di isa, geniale studente, ottimo allievo. neanche richard, che sta faticosamente tentando di portare a termine la sua tesi di dottorato, riesce a scorgere la regale presenza, ne` hansi, delicato e bellissimo, che la sera gira per le taverne della citta` recitando poesie. forse, ma non ne siamo sicuri, lo vede kathe mehliss, conventuale di un paese vicino. pero` tutti finiscono per comporre le figure di un grandioso arazzo, in cui con guizzante ironia e profonda compassione si raccontano i momenti piu` importanti, gli incroci piu` significativi delle loro vite fino all`istante finale, lasciandoci all`ultima pagina con la forte sensazione di conoscere meglio il leone, i miracoli, il mondo, e la dignita` degli esseri... |