in questa sua ultima raccolta carlangelo mauro si muove alla ricerca della propria origine: un mondo di umili, lontano, rimosso, che riaffiora per segni e ritrovamenti di sepolti in una lenta, spesso impossibile discesa, segnata com`e` dagli "occultamenti" del presente. di fronte agli avvenimenti irrevocabili e catastrofici della storia, l`economia di gesti domestici e di "voci in disarmo" costituisce una sapienza perduta per la stessa poesia che rivela la sua insufficienza. le parole di quel mondo "che valgono una vita / senza essere mai scritte" sono infatti irripetibili, i piccoli rimangono "foglie disperse / senza racconto o rima". nei suoi luoghi abitualmente vissuti, l`autore incontra morti e reperti umani "sigillati" dal materiale piroclastico del vesuvio, che sembrano comunque voler esprimere, a fronte dei "roghi perfidi" dell`oggi, il valore della marginalita`, individuale e storica. prefazione di maurizio cucchi. |