
addis abeba, 1974. hailu e un medico che professa il suo lavoro come una fede. ha due figli, yonas, che confida nella forza della preghiera, e dawit, che fa della ribellione il suo credo. da quando il cuore debole di selam, moglie e madre amatissima, non batte piu al ritmo regolare, l?equilibrio familiare vacilla. ma a sconvolgere le loro vite, e l?etiopia intera, arriva la storia: il colpo di stato militare segna la fine di un impero millenario. e l?inizio di un tempo scandito dalla violenza in cui tutti sono chiamati a scegliere se tacere o avere il coraggio di lottare. mentre per le strade dell?addis abeba del 1974 si rovescia la rabbia verso le politiche dell?impero, hailu estrae un proiettile dalla schiena di un ragazzo ferito a un corteo. muove il bisturi con le mani autorevoli di chi e abituato a curare. la medicina gli impone efficienza, rigore, distacco. eppure in quella sala operatoria hailu pensa a suo figlio dawit, forse coetaneo del paziente a cui cerca di salvare la vita. forse anche lui tra i dimostranti furiosi che sfidano la milizia di haile selassie impegnata a sedare i disordini. in quei giorni hailu si preoccupa per dawit: come tanti etiopi, il giovane e convinto che la ribellione possa cambiare le sorti del paese destinato al declino sotto la guida di un sovrano vecchio e stanco, ma non considera i rischi. benche incrollabili, gli ideali non potrebbero fargli da scudo contro le armi dell?esercito. se solo sua moglie selam non fosse imprigionata in un letto d?ospedale in balia di un cuore debole, magari riuscirebbe a placare dawit, perche il loro e un legame speciale. del resto la malattia di selam ha incrinato l?equilibrio di tutta la famiglia, e nella casa sulle alture intorno alla citta ognuno declina il dolore a modo suo. hailu, sopraffatto dalla paura di un futuro senza l?amata sposa, cerca nella scienza un conforto impossibile; yonas, il figlio maggiore, si inginocchia nella stanza di preghiera, chiuso nel silenzio di un senso di colpa; sar

lei e` hirut, figlia di fasil e getey, una ragazzina spaurita in balia di un sistema patriarcale che la vuole schiava. ma quando i venti di guerra contro gli invasori italiani cominciano a infuriare sulle alture, hirut, figlia di fasil e getey, diventa la temuta guardiana del re ombra: come le sue sorelle d`etiopia ora e` un soldato, che non ha piu` alcun timore di cio` che gli uomini possono fare a donne come lei. <1974, addis abeba: "e venuta a piedi e in corriera, attraversando luoghi che per quasi quarant`anni aveva scelto di dimenticare. e in anticipo di due giorni ma lo aspettera`..." inizia cosi`, con la paziente attesa di hirut nella stazione ferroviaria della capitale etiope sull`orlo di una nuova rivolta, il lungo flashback con cui maaza mengiste ci conduce ai giorni dell`occupazione voluta da mussolini nel 1935 e portata avanti con inaudita violenza malgrado i richiami della societa` delle nazioni. quando, il primo marzo 1936, l`imperatore haile` selassie`, al comando del suo esercito, viene sconfitto a mai ceu e costretto all`esilio, sugli altopiani e nei villaggi dell`intero paese le donne e gli uomini etiopi organizzano una resistenza vittoriosa, combattendo battaglie il cui clamore rimanda agli epici scontri dell`iliade. tutto avviene secondo le regole talora cruente di una societa` feudale che vanta pero` un`antica indipendenza e una solida tradizione militare. il re e` salito su un treno che lo sta portando fuori dal suo paese, ma sui crinali dei colli appare il profilo conosciuto e amato del sovrano. e un inganno? un miraggio? forse e` il potere dell`ombra, che restituisce ai sudditi fiducia e coraggio. maaza mengiste allestisce un doppio palcoscenico: sulle alture, agli ordini del nobile kidane, si organizzano gli irriducibili combattenti etiopi, aklilu, seifu, aster, hirut, fifi, la cuoca e innumerevoli altri; mentre sul terrazzamento a strapiombo sulla valle il colonnello fucelli fa costruire la base italiana dove si fronteggiano opposte concezi