
figura di rilievo nella poesia tra secondo novecento e nuovo millennio, alda merini non solo e stata esuberante nella produzione di testi, ma ha anche avuto una forte esposizione mediatica che nel farne un fenomeno pop ha inficiato il giudizio critico, al punto che il personaggio ha preso il sopravvento sulla poesia e ogni interpretazione si e concentrata sulla sua eccentricita, specie in relazione alla malattia mentale e alla tormentata vicenda umana. ecco allora la necessita di questo volume che della sua vasta opera recupera, con la garanzia di due grandissimi nomi della critica e della filologia, i momenti di piu intensa unicita: testamento, un?antologia poetica con un paio di inediti uscita nel 1988 a cura di giovanni raboni, e la terra santa, il libro dell?internamento in manicomio, della cui costruzione si fece garante maria corti nel 1984. testi in cui risplendono l?interna tensione e l?autenticita, spesso drammatica, della sua poesia, caratteristiche che avevano fin dagli inizi suscitato l?interesse dei lettori piu esigenti, come pasolini, spagnoletti e manganelli, i quali gia avevano potuto cogliere nei versi della "ragazzetta dei navigli" quella limpida vena che lega la melodia del canto a una solo apparente semplicita. nel percorso di alda merini confluiscono infatti, con tratti popolari, figure dantesche o michelangiolesche, racconti biblici, personaggi del mito classico (da orfeo a proserpina) accanto a un formulario di immagini e stili pienamente novecenteschi. piu che mai necessario, dunque, rileggerne l?opera nei suoi piu originali e intensi tratti, in cio che raboni definisce "quelle crepe istantanee e terrificanti, quei bagliori davvero dell?altro (di un altro) mondo", cogliendoli "nella concretezza delle formazioni e deformazioni, degli intoppi e dirottamenti, degli sdoppiamenti e raddoppi verbali in cui essi si sciolgono e perdurano". e possiamo farlo mettendone nuovamente in evidenza, con maria corti, gli aspetti essenziali: "un impianto decisa

quella di alda merini e` una poesia che muove attorno a un dolore radicale, assumendo multiformi aspetti: di ferita biografica, incubo mentale, ansia ascetica. ma i versi della poetessa si aprono a feconde contraddizioni e nel momento stesso in cui articolano la loro poetica del dolore dichiarano un senso panico della vita che ha gli accenti di una felicita` sensuale, ingorda di erotismo, di ritmi terrestri e ritmi cosmici.

