
nel 1935 la diciottenne rose meadows, orfana, brillante, colta, distrutta, "essenzialmente una persona che si limita a guardare e ascoltare" e appena buttata fuori dalla casa di suo cugino bertram dall`odiosa fidanzata comunista, risponde a un annuncio di un giornale di albany che richiede un`assistente per una famiglia recentemente arrivata da berlino che deve, da li` a poco, trasferirsi a new york. sebbene non sia chiaro se rose debba fare da segretaria a rudolf mitwisser (uno studioso ossessionato dall`antica eresia ebraica del kartismo), da infermiera a sua moglie elsa (ex ricercatrice nel piu` importante istituto scientifico tedesco, espulsa perche` ebrea) o da tata ai loro cinque difficili figli, rose e` l`unica ad aver risposto all`annuncio.

due racconti: in un campo di concentramento, una madre ebrea cerca di proteggere la figlia neonata; trent`anni dopo, in florida, la stessa donna ormai anziana e sull`orlo della follia incontra un uomo. una madre, una figlia, una nipote. tre figure femminili travolte dalla storia e dai suoi orrori. un indumento magico, un feticcio: lo scialle che protegge e nasconde. in pagine sobrie ed essenziali, con pochi, nitidi tratti, cynthia ozick cerca di narrare l`inenarrabile: l`esperienza del lager, la sopravvivenza al lager. "lo scialle" e` stato pubblicato per la prima volta da garzanti nel 1990.
