riunirsi in assemblea, parlare in pubblico, prendere decisioni collettive: dagli inizi del xii secolo fino ai conflitti del trecento, i cittadini dei grandi e piccoli centri urbani dell`italia comunale vissero intensamente l`esperienza del consiglio come luogo di elaborazione della politica. l`assemblea, quale forma caratteristica della vita pubblica nella citta` medievale, conobbe un rilievo particolare per la precocita`, le dimensioni e l`effettiva capacita` decisionale che i consigli comunali seppero assumere. ma chi poteva far parte dei consigli? di cosa si discuteva? in che modo si poteva esprimere il parere personale? come si affrontavano i conflitti d`opinione? la discussione animava le aule universitarie e le opere dei giuristi, ma soprattutto si accendeva nelle tumultuose sedute dei consigli cittadini, che le fonti cronachistiche e i verbali delle assemblee restituiscono con eccezionale vivacita`. in un percorso cronologico che da` spesso voce ai racconti dei contemporanei, lorenzo tanzini segue il percorso evolutivo che partendo dalla pratica di partecipazione ancora confusa delle origini comunali condusse a forme molto articolate di consigli a dimensioni variabili, fino al definirsi nel trecento di strutture decisionali tanto piu` efficaci quanto piu` ristrette. |