lo studio dell`antica siro-mesopotamia ci offre il privilegio di poterci avvicinare a un momento cruciale nella storia dell`umanita`, il momento in cui si svilupparono due modalita` diametralmente opposte della concezione religiosa: quella politeista e quella monoteista, quest`ultima staccatasi come una scheggia dalla prima. la religione mesopotamica sviluppa strutture di controllo che mirano a frammentare l`assoluto in componenti analitiche e impersonali, mentre la religione biblica offre strutture di controllo che mirano a facilitare e regolare una disposizione d`animo pronta ad accettare un assoluto personale, impervio a ogni frammentazione. questo volume mette in luce la valenza spirituale del politeismo. la spiritualita` e` la forma piu` alta del desiderio, desiderio di stabilire un contatto con un assoluto che ci condiziona alle radici, in modi incontrollabili. ed e` proprio da questo aspetto di "controllo" che entra in gioco la religione. la religione e`, quindi, la codificazione del modo in cui questo desiderio dell`assoluto viene strutturato. dove la strutturazione diventa fine a se stessa, la religione si ossifica e fossilizza. quando invece si mantiene vivo il senso di un assoluto verso il quale tende sempre il nostro desiderio, per quanto incanalato in moduli espressivi socialmente validi, li` e` dove la religione si mantiene come una forma viva di spiritualita`. prefazione di mons. franco buzzi. |