sollecitando gli artisti piu` impegnati nello sviluppo dell`arte povera, le interviste curate e raccolte da giovanni lista cercano di definire i caratteri specifici di questo movimento dell`arte italiana che, nato all`inizio degli anni sessanta del secolo scorso, ha proposto il salutare ritorno a un "grado zero" dell`arte contro i linguaggi tradizionali della produzione artistica e contro la retorica di un`avanguardia ormai compromessa con la societa` dei consumi. rifiutando il mondo della cultura, nel momento in cui esso registrava il suo asservimento alle nuove tecnologie e alla massificazione dei media, l`arte povera ha preconizzato la messinscena del processo di creazione, il recupero dei gesti elementari e la manipolazione dei materiali primari. l`arte era cosi` chiamata a tradurre l`atto cognitivo nella pienezza di un`esperienza sensibile e intellettuale in cui la coscienza d`essere si trovava confrontata all`epifania delle forze della materia, alla presenza fisica dell`oggetto, alla circolazione d`energia che relaziona le cose e lo spazio ambiente. ogni opera d`arte povera pone se stessa come emergenza e scoperta, sopprime la coerenza ripetitiva dello stile e rinnova quindi l`esperienza originaria della creazione. l`arte povera e` stata caratterizzata da un`aperta rivendicazione dei valori dell`arte europea, vissuta anche come nuova appropriazione dei fondamenti espressivi della civilta` artistica italiana. |