con queste parole giuseppe sinopoli apre il suo breve autoritratto, presentandoci un uomo in grado di trascendere i confini del suo tempo e del suo, amatissimo, paese di nascita. sinopoli non si e` limitato a essere uno dei piu` rinomati compositori e direttori d`orchestra, nonche` il primo italiano a dirigere "l`anello del nibelungo" al festival wagneriano di bayreuth, nel 2000: era un pensatore poliedrico e uno studioso instancabile, capace di passare dalla psicoanalisi all`archeologia, appassionato delle leggende nordiche quanto delle tradizioni esoteriche dell`antico egitto; e, sopra e prima di tutto, un amante della vita in ogni sua espressione. a vent`anni dall`enigmatica e prematura scomparsa di sinopoli sul palco dell`aida a berlino, in "il canto dell`anima" gaston fournier-facio raccoglie, insieme a un intenso ricordo di luciano berio, saggi e interviste di alcuni dei piu` autorevoli intellettuali e musicologi del panorama attuale, quali leonetta bentivoglio, sandro cappelletto, michele dall`ongaro, mario messinis, dino villatico e molti altri che hanno avuto la fortuna di conoscere sinopoli e di condividere con lui scoperte e riflessioni. concludono la raccolta sei saggi scritti da sinopoli stesso: illuminanti analisi di schubert, schumann, wagner e richard strauss attraverso le quali si scorge l`acutezza del suo sguardo entusiasta. con "il canto dell`anima" riscopriamo la genialita` di uno dei personaggi fondamentali della cultura musicale occidentale del secolo scorso, percorrendo le connessioni tra campi del sapere apparentemente distanti che solo una personalita` come quella di sinopoli puo` sperare di conciliare in un`opera piu` grande di qualsiasi composizione: una vita dedicata all`arte e alla conoscenza. |