



da "i quattrocento colpi" del `59 a "finalmente domenica" dell`83: il percorso di un regista che amava le donne e il cinema con la stessa intensita`. fu proprio il cinema a salvarlo da un`adolescenza travagliata. grande ammiratore dei film americani, nelle sue opere ha saputo dare forma come nessun altro a quella ironica e disincantata malinconia tipicamente francese.

il libro e` articolato in due grandi sezioni: la prima parla del soggiorno americano e degli incontri con i personaggi oggi e allora mitici: errol flynn, james dean, jerry lewis, marilyn monroe, rock hudson, orson welles; la seconda parte riguarda toto`, un affettuoso omaggio a un uomo che, nella vita privata, era forse l`opposto di quello che appariva come maschera cinematografica.



























