
nello sterminato fascio di carte che compongono gli scritti postumi di schopenhauer si cela un abbozzo di eudemonologia, ossia l`arte di essere felici. schopenhauer concepi` infatti il disegno di radunare in un manualetto, articolandoli in 50 massime, una serie di pensieri che era venuto formulando nel corso del tempo e che insegnano come vivere il piu` felicemente possibile in un mondo in cui "la felicita` e i piaceri sono soltanto chimere che un`illusione ci mostra in lontananza, mentre la sofferenza e il dolore sono reali e si annunciano immediatamente da se`, senza bisogno dell`illusione e dell`attesa". il filosofo giunge alla conclusione che la felicita` di cui si discorre non e` che un eufemismo, vivere "il meno infelici possibile".