il libro si basa su documenti statunitensi di varia provenienza (dipartimento di stato, cia, casa bianca, biblioteche e fondi presidenziali: johnson, nixon, ford, carter) che contribuiscono a ricostruire le relazioni tra i due paesi. la dialettica non e` solo tra le due sponde dell`atlantico ma condiziona i due campi, attraversa i protagonisti, divide le diverse istituzioni coinvolte. sintetizzare il confronto riconducendolo alle espressioni "gli usa, l`italia" o "il governo degli stati uniti, il governo italiano" rischia di semplificare un quadro di voci articolato e plurale, composto da differenti funzioni e responsabilita`, da uomini coinvolti all`interno di organismi complessi e segnati dalla logica bipolare. vengono meno le lenti deformanti di una contrapposizione ideologica e manichea tra ingerenza statunitense - talvolta declinata con le categorie dell`eterodirezione o della dietrologia - e autonomia delle classi dirigenti italiane, a difesa di una presunta peculiarita` nel panorama dell`europa post bellica. gli anni settanta rappresentano un fecondo punto di osservazione della rottura di rapporti consolidati, della crisi dei modelli di riferimento e della ricerca di nuove strade. |