questo non e` un saggio e non e` un romanzo: e` il primo libro comico sulla cultura italiana. ma potrebbe anche essere un manuale di conversazione per fare figurine o figuracce in societa`, sparlando con allegria di tutti. un esercizio critico per scoprire che cosa hanno in comune il musicista esoterico franco battiato e l`editore gnostico roberto calasso. oppure un cabaret ai danni di personaggi che assomigliano insidiosamente a roberto benigni, nanni moretti, alberto arbasino, alessandro baricco, paolo mieli, giuliano ferrara, e di molti altri protagonisti, comprimari e caratteristi che affollano l`intellettualita` italiana. la teoria generale adottata dall`autore postula che nel panorama nazionale si possono riconoscere tre profili principali: la "giovane promessa", continuamente a rischio di compiere l`improvvisa e spaventosa metamorfosi che la trasforma agli occhi di tutti nel "solito fortunato", mentre soltanto in casi rarissimi, benedetti dalla fortuna, riesce a innalzarsi alla condizione di "venerato maestro". scorrono su questo schema i decenni del paese, dagli anni in cui regnava il bianco accecante delle copertine di einaudi e il rigore implacabile di norberto bobbio, alla lunga crisi che conduce al tempo attuale, incerto e trash, regno dello scetticismo e di pensieri cinici, in cui destra e sinistra si guardano in cagnesco senza piu` sapere perche`. |