quando vede la luce in un`imprecisata localita` dell`europa sudorientale, un furioso temporale manda in frantumi i vetri, fa roteare crocifissi e quadri, spegne lampade e candele - sinche` un lampo gigantesco illumina il neonato e tutte le pendole impazziscono. quel lampo sara` il segno distintivo di gregor. il quale si rivela ben presto non solo fragile, ombroso, sprezzante, ma eccezionalmente dotato per le scienze: pare quasi che sia capace di raffigurarsi le cose prima ancora che esistano, con precisione tridimensionale, senza bisogno di schizzi, schemi o bozzetti. sara` dunque un inventore, e un inventore visionario, profetico, megalomane, sempre in bilico tra scienza e magia, meccanica e ciarlataneria, genialita` e delirio, sogno e bluff. e sara` un uomo disperatamente solo, tanto avvenente e brillante quanto inavvicinabile, insofferente di ogni relazione con i suoi simili, cui del resto preferisce gli uccelli. alle sue fantasmagoriche avventure parteciperemo con lo stesso incantato stupore di quando, bambini, sfogliavamo un libro illustrato di jules verne: dai primi, duri anni in america al servizio di edison all`immensa popolarita` conquistata grazie alla corrente alternata e ai rapinosi spettacoli in cui si esibisce tramutandosi in un lungo diluvio di fuoco, sino agli ultimi, sempre piu` temerari progetti e al crudele declino: perche` gregor inventa senza tregua ma dissipando tutto come se solo il puro atto di creare contasse. |