"il discorso sui celti, nella percezione del grande pubblico, ha avuto per lo piu` un carattere d`intrattenimento: negli scaffali delle librerie la collocazione delle opere a loro dedicate oscilla tra la protostoria e l`esoterismo. emarginati precocemente dalla storia, quella vera, dove non sono stati in grado di reggere il confronto con competitori piu` attrezzati, come latini e germani, i celti sembrano aver ottenuto la loro rivincita, colonizzando i territori dell`immaginario e del favoloso. [...] l`origine della civilta` celtica viene collocata nel cuore d`europa, nel bacino del reno e del danubio, e questa centralita` ha conservato fino a oggi, piu` o meno consapevolmente, un significato simbolico. [...] i celti sono allora l`europa, la prima europa, l`europa originaria che deve essere riscoperta, riattivata, per costruire una nuova europa unita, oppure delle nuove piccole patrie sorte dall`auspicata dissoluzione delle gabbie nazionali. radicato nel passato il mito celtico si proietta cosi` verso il futuro". (dall`introduzione di vittorio h. beonio brocchieri) |