fine della grande guerra: l`italia per la prima volta ha sconfitto l`austria, nemica di sempre, e partecipa da vincitrice alla spartizione dei territori. prende cosi` possesso di vaste aree, in parte adiacenti ai confini - come il tirolo, parte della carinzia e il litorale austriaco - e altre oltremare, come la dalmazia, l`albania, la costa dell`anatolia. contemporaneamente, invia missioni militari verso vienna, la renania, la slesia, la bulgaria, sino in russia, in siberia e in estremo oriente. occupazioni e presenze militari sono strumenti essenziali per la politica estera italiana, che si impegna a fondo per conseguire gli obiettivi della partecipazione dell`italia al conflitto: al di la` della liberazione delle terre irredente dal dominio asburgico, cio` che si vuole e` il riconoscimento per il paese del ruolo di grande potenza, un`influenza sullo spazio danubiano-balcanico pari a quella dell`ex austria-ungheria e pari alla francia e all`inghilterra nel mediterraneo orientale. e un errore: sopravvalutare le forze condurra` al fallimento dei disegni piu` ambiziosi e la politica estera fatichera` molto a disegnare la propria strada nel mondo del dopoguerra. intanto, nei territori destinati all`annessione, le amministrazioni militari offrono ai nuovi cittadini la prima immagine dell`italia. ai governatori viene chiesto di adoperarsi per facilitare l`integrazione, ma sono loro a decidere come farlo, in particolare nei confronti di quanti quell`annessione non la desiderano affatto... |