com`e` stato possibile che tanti criminali nazisti siano fuggiti dall`europa dopo la seconda guerra mondiale? la loro scomparsa ha alimentato le ipotesi piu` fantasiose, a partire dall`idea che lo stesso hitler fosse scappato con un sommergibile rifugiandosi in patagonia. arrigo petacco ricostruisce le reali vicende di questi terribili aguzzini attraverso un racconto ricco di sorprendenti e poco noti retroscena. la loro fuga, pianificata fin dalle ultime fasi del conflitto, fu favorita dalla guerra fredda che indusse le potenze occidentali a chiudere in fretta i conti con il passato. in un groviglio di inconfessabili interessi che coinvolgeva la cia e il vaticano, ebbero un ruolo centrale alti prelati come il "vescovo nero", l`austriaco alois hudal, gia` uomo di fiducia del fuhrer. grazie a queste protezioni e a un`efficiente organizzazione clandestina denominata "odessa", numerosi scherani del reich, mimetizzati in un improbabile saio francescano, imboccarono un tortuoso percorso attraverso l`italia, detto "ratline", "via dei topi", o "via dei monasteri" perche` ricevevano asilo nei conventi, per raggiungere genova. da li`, provvisti dalla caritas di passaporti rilasciati dalla croce rossa, potevano agevolmente imbarcarsi verso destinazioni lontane. molti trovarono ospitalita` in sudamerica, in particolare nella compiacente argentina di peron, ma anche i paesi arabi, come la siria, nel segno del comune odio antiebraico aprirono le porte ai macellai del nazismo. |