
secondo lo stesso cortazar, il persecutore e` stato il suo momento di svolta, il passaggio da moduli narrativi borgesiani in cui i personaggi sono solo figure del fantastico a un tipo di racconto in cui la narrazione si incarna nel personaggio, e` il personaggio. nel 1955 cortazar stava cercando il protagonista di un racconto su un artista: lesse un lungo necrologio su charlie parker, il grande jazzista morto in quei giorni, e ne rimase fulminato. in un`intervista disse che si mise a scrivere il racconto il medesimo giorno. dunque attraverso johnny carter (cioe` charlie parker) e bruno, intellettuale e critico musicale, si snoda il rapporto ambiguamente dialettico tra creativita` e razionalita`. altro tema fondamentale e` quello della ricerca di un tempo sospeso, in cui passato, presente e futuro convivono compressi. e il tempo che cortazar sentiva quando andava in me`tro, ed e` quello che parker provava a riprodurre col suo innovativo e geniale modo di suonare il sax. ingrediente fondamentale di questo racconto, e in generale dell`opera di cortazar, e` il tempo. johnny dedica molti dei suoi monologhi allucinati a quest`argomento: . il tempo e` presenza reale, sebbene immateriale: johnny ne parla come di qualcosa che esiste e sfugge allo sguardo, come i misteriosi personaggi inventati da cortazar nel racconto casa occupata (presente nella raccolta bestiario) che costringono i due protagonisti ad abbandonare la loro abitazione, invasa non si sa bene da chi. queste presenze esistenti e allo stesso tempo invisibili sono molto amate dallo scrittore, e nel persecutore si incarnano nell`idea stessa di un tempo onnipresente e sfuggente, autentico protagonista che si esplicita