"scommetto che avete fatto gli atti di valore." "macche` atti di valore. non eravamo mica buoni, a fare la guerra." una battuta fulminante, a inizio romanzo, restituisce in una pennellata sapore e colore di una tragedia collettiva che per il narratore e il suo gruppo di compagni si trasforma in apprendistato alla vita. subito dopo l`8 settembre 1943 uno sparuto gruppo di studenti vicentini, guidato da un giovane professore antifascista, si da` alla macchia sull`altipiano di asiago e si unisce alle prime formazioni partigiane. loro sono "garbati e quasi soavi" intellettuali in guerra, la` dove la battaglia piu` che a parole si fa con le armi: e` l`inconciliabile contraddizione di una resistenza che, come ogni conflitto, non lascia dietro di se` altro che vinti camuffati da eroi. un romanzo di formazione avventuroso e autoironico tra agguati, rastrellamenti, uccisioni, fughe e "atti di valore", scritto con una voce commossa e marcatamente autobiografica. |