la scena si svolge in un edificio fatiscente occupato da miserabili di ogni estrazione etnica, sociale o criminale. su questa corte dei miracoli regna dispotico un furfante, un feroce imprenditore della miseria, che affitta ai senzatetto piccoli spazi, sfruttandoli quanto si puo`. quando il gaglioffo si sveglia da ubriaco e trova su di se` le tracce inequivocabili di un delitto sanguinoso, comincia a compiere le azioni piu` ingegnose e orripilanti per non essere scoperto. ma i suoi piani vengono sconvolti dal coreografo di fama mondiale netzer, il quale inscena nello stanzone l`ultimo suo capolavoro, utilizzando i senzatetto come danzatori e attori della loro tragedia. titolo: "gli ultimi". in questa serie delle scorrettissime di recami, il piacere di leggere e` acceso dalla forma appunto di teatro degli equivoci. ad ogni pagina e` offerto lo spettacolo delle continue peripezie che affaccendano individui che hanno qualcosa da nascondere: imbrogli o truffe non previsti, crimini inutili, sporche slealta`, colpi bari del caso, equivoci intrecciati con nuovi equivoci. non c`e` spazio, volutamente, per nessuna vera solidarieta` sociale. l`umorismo e` sarcastico, lo sguardo cinico senza vergogna. i personaggi sono picari, volgari, che non hanno tempo per i buoni sentimenti perche` devono solo occuparsi di sopravvivere. il loro destino e` inscenare la farsa dell`esistenza. |