nel pomeriggio piu` caldo del secolo si incrociano i destini di un arbitro scampato all`olocausto, un centravanti in attesa di rinascita, un capitano che ha fatto la rivoluzione, un fotoreporter con un dolore al petto, un portiere considerato bollito, un centrocampista con le scarpe dipinte, un commissario tecnico con la pipa e un inviato alla sua ultima estate. si trovano tutti ai mondiali di spagna nel momento in cui l`italia incontra il brasile. e l`ultima partita prima della semifinale. per arrivarci, ai sudamericani basta un punto. dalla loro hanno la bellezza, gli elogi e il pronostico. oltre all`allegria. per gli azzurri, invece, chiusi nel loro silenzio e in guerra contro il mondo, e` una sfida ai limiti dell`impossibile. il sole e` ancora alto, lo stadio e` pieno, l`epilogo sembra scritto. a farlo sui giornali ci hanno gia` pensato gianni brera e mario vargas llosa. a pochi passi da loro, in tribuna, c`e` un bambino di dieci anni, si chiama jose` e non sa che diventera` un simbolo. gli altri, invece, non possono nemmeno immaginare che quella sara` la piu` grande partita mai giocata su un campo da calcio. hanno tutti lo stesso sangue e nascondono segreti inconfessabili. per conoscerli, pero`, bisogna seguire dal principio i fili che li hanno condotti fino a quel 5 luglio del 1982 dentro lo stadio sarria di barcellona. |