. sulla corrente dei fiumi nulla cambia mai davvero. al timone degli affusolati burchi dal fondo piatto, da sempre i barcari trasportano merci lungo la rete di acque che si snoda da cremona a trieste, da ferrara a treviso. quando ganbeto sale come mozzo sulla teresina del nonno caronte, l`estate si fa epica e avventurosa. sono i ruggenti anni `60, nelle case entrano il bagno e la televisione in bianco e nero, carosello e il maestro manzi. i trasporti viaggiano sempre piu` via terra, e i pochi burchi che ancora resistono, per ostinazione oltre che per profitto, preferiscono la sicurezza del motore ai ritmi lenti delle correnti e delle maree. quello del barcaro e` un mestiere antico, ma l`acqua non da` certezze, e molti uomini sono costretti a impiegarsi come operai nelle grandi fabbriche. a bordo della teresina, ganbeto si sente invincibile. gli attracchi, le osterie, le burrasche, il mare e la laguna, le campane di piazza san marco, i coloriti modi di dire di caronte e i suoi cappelli estrosi, le ragazze che s`incontrano lungo le rotte. presto, pero`, non potra` piu` far finta di niente, lui che ha un piede nel vecchio e uno nel nuovo dovra` imparare la lezione piu` dolorosa di tutte: per crescere bisogna sempre lasciare indietro qualcosa. |