. fausto si e` rifugiato in montagna perche` voleva scomparire, silvia sta cercando qualcosa di se` per poi ripartire verso chissa` dove. lui ha quarant`anni, lei ventisette: provano a toccarsi, una notte, mentre fontana fredda si prepara per l`inverno. intorno a loro ci sono babette e il suo ristorante, e poi un rifugio a piu` di tremila metri, santorso che sa tutto della valle, distese di nevi e d`erba che allargano il respiro. persino il lupo, che mancava da un secolo, sembra aver fatto ritorno. anche lui in cerca della sua felicita`. arrivato alla fine di una lunga relazione, fausto cerca rifugio tra i sentieri dove camminava da bambino. a fontana fredda incontra babette, anche lei fuggita da milano molto tempo prima, che gli propone di fare il cuoco nel suo ristorante, tra gli sciatori della piccola pista e gli operai della seggiovia. silvia e` li` che serve ai tavoli, e non sa ancora se la montagna e` il nascondiglio di un inverno o un desiderio duraturo, se prima o poi riuscira` a trovare il suo passo e se e` pronta ad accordarlo a quello di fausto. e poi c`e` santorso, che vede lungo e beve troppo, e scopre di essersi affezionato a quel forestiero dai modi spicci, capace di camminare in silenzio come un montanaro. mentre cucina per i gattisti che d`inverno battono la pista e per i boscaioli che d`estate profumano il bosco impilando cataste di tronchi, fausto ritrova il gusto per le cose e per la cura degli altri, assapora il desiderio del corpo e l`abbandono. che esista o no, il luogo della felicita`, lui sente di essere esattamente dove deve stare. |