
un giovane di assisi era figlio di un ricco mercante e banchiere (nonche`, forse, usuraio). il padre, che lo conduceva con se` nei suoi viaggi d`affari in francia, volle rinominarlo `francesco` in omaggio alla dolce terra della poesia cortese, che il ragazzo amava. francesco non era ne` nobile ne` particolarmente bello e il suo fisico era fragile, cagionevole. ma era ricco, brillante, affascinante, spiritoso, sapeva cantare, suonare e danzare: era il `principe della gioventu`` della sua citta`. sognava la gloria, le imprese cavalleresche in paesi lontani, l`amore. poi venne la lotta civile nella sua citta`, alla quale prese parte, e infine la guerra contro perugia: combatte`, forse uccise, resto` alcuni mesi prigioniero. quando torno` a casa, gli amici avrebbero voluto vederlo riprendere la vita spensierata di prima. ma non era piu` lui. il contatto con la guerra e con il dolore lo aveva cambiato. una volta incontro` un lebbroso: la lebbra gli aveva sempre fatto paura e orrore. ma quel giorno scese da cavallo e abbraccio` quel miserabile. da allora, sarebbe diventato cavaliere del cristo.