
Superata la crisi creativa e personale che l'aveva bloccato all'inizio della pandemia, il cantante dei The National pubblica il suo secondo disco solista, che fin dal titolo sembra suggerire che la creazione artistica riguardi l'immersione nel profondo della propria interiorità per portare in superficie i frammenti di realtà utili a dare un senso all'intera esistenza. Con il contributo di un nutrito gruppo di ospiti, Get Drunk prende spunto dalle sonorità elettriche della band ma alla fine trova una propria strada con Berninger che canta benissimo, probabilmente come mai prima era successo, e scrive una manciata di canzoni al cospetto delle quali non si può rimanere indifferenti.