"non e`, questo, un romanzo d`ambiente; di costume. non e` un romanzo storico. e una potente azione narrativa. se nel gioco degli scacchi l`obiettivo finale e` catturare il re, le modalita` operative e di ricerca di questa opzione strategica forzano il silenzio e le tenebre della storia, per affrontare il mistero di un`"ombra", penetrare nelle tante maschere di un volto che si puo` pensare ma non conoscere, catturare la personalita` artificiosa di un protagonista di eventi reali che con infame talento si evolve su se stesso e sotto piu` nomi si tramuta; e restituire, infine, alle necessita` del racconto, il lato oscuro, la meta` notturna e fosforica della civilta` dell`umanesimo raggiante di cultura. qui camilleri gioca a scacchi con l`imponderabile. le strade del suo personaggio si moltiplicano, si confondono, si scambiano l`una con l`altra. partono dalla giudecca di caltabellotta, in sicilia, e lungo il quattrocento si inoltrano nei labirinti delle capitali, delle corti piccole e grandi, degli studioli umanistici, delle accademie e delle universita`; nella geografia politica della penisola italica e delle remote contrade di la` delle alpi. il lettore fa il possibile per recuperare il fiato. una pagina tira l`altra, vorticosamente. tra vari avvisi di pericolosita` e d`orrore, il protagonista del romanzo sprigiona intelligenza perversa, crudelta` e spietatezza. e un ebreo convertito, poliglotta: esperto soprattutto in lingue orientali..." (salvatore silvano nigro) |