"la vita e` un film a lieto fine, basta restare onesti e non mollare mai" amava ripetere paolo farinetti, il "comandante paolo" che, a capo della xxi brigata matteotti "fratelli ambrogio", combatte` i nazifascisti sulle colline delle langhe durante la resistenza. e infatti, lui non ha mai mollato, ne` allora ne` dopo. perche` paolo, quella scelta di battersi per la giustizia e per la liberta` l`ha fatta una volta per tutte. nato da poverissimi contadini su quelle colline della "malora" rese celebri da fenoglio, il ventenne paolo, colpito da una brutta peritonite, alla fine del 1943 rifiuta di tornare sotto le armi e sceglie di diventare un "ribelle" e di "salire in montagna". dove l`iniziale avversione per la retorica guerrafondaia del fascismo matura presto in una coscienza politica chiarissima: lui e i compagni che hanno condiviso la sua scelta sono li` perche` vogliono un`italia diversa, piu` libera e giusta. dapprima inquadrato nelle formazioni autonome del comandante "azzurro" mauri, paolo, con un`intuizione decisiva, sposta il teatro operativo del suo gruppo dalla montagna alle piu` familiari colline albesi e alla bassa langa, dove puo` contare non solo sulla conoscenza del territorio ma soprattutto sul sostegno della "sua" gente pronta a offrirgli collaborazione, riparo, cibo, abiti, informazioni. diventato il carismatico "comandante paolo" grazie alla capacita` di conciliare il coraggio indomito con la prudenza e l`umanita`, compie gesta spericolate ed eclatanti. |