una nave nuova di zecca, passeggeri pieni di speranze, il futuro all`orizzonte mentre la musica suona. poi un iceberg, il naufragio, il silenzio. fino alla fine a raccontare quello che accade e` solo il ragazzo giovanissimo che fino a poco prima mandava festosi telegrammi dalla tolda della nave: il marconista. "siamo alle basi dell`immaginario moderno. la radio inizia qui" scrive massimo cirri, che comincia questo libro con la scena epica del titanic e prosegue raccontandoci come dal titic titic del segnale morse si sia passati alle trasmissioni vocali, e come l`invasione di milioni di "radio music boxes" nelle case sia stata una pacifica, meravigliosa rivoluzione. cirri costruisce un racconto che e` al tempo stesso cronaca appassionata e a tratti esilarante di una vita di lavoro in radio e meditazione su questo medium: che cambia, cresce, passa dal transistor al podcast ma rimane un luogo di incontro magico, che vive nello spazio puro del suono e si sottrae alla tirannia delle immagini per essere un luogo di liberta`, in cui la musica e le parole sono ancora, fino in fondo, se stesse. |