se non vi e` mai successo di nascondere in casa una ragazza in mutande appena fuggita da una retata in un bordello al quarto piano del vostro palazzo, non siete il tipo di persona a cui capitano queste cose. vincenzo malinconico lo e`. dovrebbe sapere che corre un rischio bello serio, visto che e` avvocato, e invece la fa entrare e poi racconta pure un sacco di balle al carabiniere che la inseguiva e va a bussargli alla porta. e cosi` che inizia "i valori che contano (avrei preferito non scoprirli)", il romanzo in cui malinconico - avvocato di gemito, piu` che di grido - oltre a patrocinare la fuggiasca in mutande (che poi scopriremo essere figlia del sindaco, con una serie di complicazioni piuttosto vertiginose), dovra` affrontare la malattia che lo travolgera` all`improvviso, obbligandolo a familiarizzare con medici e terapie e scatenandogli un`iperproduzione di filosofeggiamenti gratuiti - addirittura sensati, direbbe chi va a cena con lui - sul valore della pena di vivere. un vortice di pensieri da cui uscira`, al solito, semi-guarito, semi-vincente e semi-felice, ricomponendo intorno a se` quell`assetto ordinariamente precario che fa di lui, con tutti i suoi difetti e le sue inettitudini, una persona che sa farsi voler bene, pur essendo (o forse proprio perche` e`) un uomo cosi` cosi`. |