su uno scoglio esposto alle onde del mare e` incatenata una bellissima ragazza. arriva in volo un eroe. lei gli rivela che sta per morire divorata da un mostro. a queste parole lui, perdutamente innamorato, si impegna a ucciderlo, e lei gli promette che diventera` sua moglie. non e` la trama di un film fantasy, e` l`inizio dell`andromeda di euripide, una tragedia che fece scalpore ad atene nel v secolo a.c.: per la prima volta venne messo in scena l`innamoramento tra un uomo e una donna, perseo e andromeda. sono passati oltre due millenni da quando la tragedia e` stata "inventata" in grecia ma, come diceva aristotele, la tragedia greca e` piu` universale della storia: non esaurisce la sua forza nel giro di una o due generazioni, ma la conserva indefinitamente. il filosofo gorgia sosteneva che il teatro e` un inganno, perche` sul palcoscenico gli attori fingono di essere quello che non sono, ma aggiungeva che questo inganno e` utile a chi si lascia ingannare. il tragico - che giuseppe zanetto evoca e narra in queste pagine - non e` solo dentro il mito rappresentato sul palcoscenico, ma anche nella mente e nel cuore di chi assiste. la tragedia, infatti, costringe gli spettatori a porsi le stesse domande che danno senso alla vicenda e alle nostre vite ancora oggi. eta` di lettura: da 10 anni. |