supplizi capitali, deportazioni spietate, ovattati isolamenti. in questo corso, uno dei piu` importanti del suo insegnamento al colle`ge de france, michel foucault si interroga sul significato delle punizioni che l`europa, nel corso dei secoli, ha predisposto per chi trasgrediva la legge e incorreva nelle sue sanzioni. per la prima volta possiamo toccare con mano la documentazione da cui foucault ricavera` le sue celebri analisi sul potere sovrano, sul potere disciplinare e sul paradigma biopolitico. ed ecco che il patibolo, le prigioni, i lavori forzati, le torture piu` feroci, l`isolamento piu` silenzioso diventano lo specchio di cio` che l`europa e` stata ed e` diventata nel corso dei secoli. c`e` stato il tempo della punizione spettacolare e granguignolesca e quello della pena silenziosa e sottratta agli sguardi, il tempo del potere che inscena la sua magnificenza e quello del potere che si nasconde, il tempo del potere che da` la morte e quello del potere che amministra minuziosamente la vita dei cittadini. in questo specchio straniante vediamo prendere forma decisioni epocali circa i rapporti tra soggetto e potere, legalita` e illegalita`, ordine e disordine. sullo sfondo di queste pagine, un`ipotesi finora meno evidente nell`itinerario foucaultiano: che la guerra civile non costituisca affatto una condizione eccezionale per le nostre societa`, ma sia lo stato normale, la materia sottostante, la stoffa eterna di cui e` fatto il potere. |