la parola "mafia" ricorre con motivata insistenza, e ormai da molti anni, nelle discussioni politiche, nelle inchieste giudiziarie, nella fiction televisiva, nei soggetti cinematografici; e l`argomento non compare solo al centro di studi a carattere giuridico o storico ma anche in ricerche antropologiche e sociologiche in italia, negli stati uniti e in diversi altri paesi. in particolare da queste ultime, che analizzano il termine piu` come comportamento che come organizzazione, prende avvio questo saggio che ripercorre la storia e le mutazioni del fenomeno mafioso a partire dal periodo dell`unificazione italiana, indagandone le molteplici specificita`: in quale congiuntura storica ha preso corpo, come si e` manifestato all`inizio e quale evoluzione ha subi`to fino ai nostri giorni, quali la delimitazione geografica e il radicamento nella societa` e nell`economia, gli intrecci tra potere politico, impresa e criminalita`, i protagonisti, le ramificazioni, il ruolo e l`"ideologia" dei pentiti. pagine importanti sono dedicate alla sanguinosa escalation verificatasi in sicilia e nel mezzogiorno tra gli anni settanta e ottanta del secolo scorso e al lavoro della magistratura palermitana, svolto col determinante contributo di giovanni falcone e paolo borsellino e culminato nella sentenza del maxiprocesso (1987), che sanci` le responsabilita` e la stessa esistenza (da tanti allora negata) di "cosa nostra", gettando le basi di un nuovo corso. introduzione di gaetano savatteri. |