lo studio dell`artista e` sempre stato un luogo immaginario e allo stesso tempo reale; un`utopia idealizzata, cosi` come uno spazio sporco, caotico, perfetta esemplificazione visiva di un lavoro tormentoso, folle e massacrante. questa storia culturale ricostruisce le diverse dimensioni mitologiche e reali dello spazio creativo dall`antica grecia ai giorni nostri, attraverso testimonianze scritte e una straordinaria documentazione visiva che va dalla ceramica dipinta alla fotografia. tracciando una storia che si estende ben oltre il culto rinascimentale, romantico e bohe`mien dell`artista, ogni capitolo si concentra sui momenti essenziali della trasformazione dello spazio di lavoro, illustrata da numerose immagini, alcune celeberrime, altre sorprendenti. attraverso uno specchio del tutto particolare, il lettore penetrera` cosi` nella dimensione creativa di artisti diversi come leonardo da vinci, artemisia gentileschi, rosa bonheur, claude monet e diego rivera; passando dai miniaturisti a bernini, velazquez e courbet, e da van gogh a pollock, warhol e kiefer; ma si imbattera` anche in dilettanti e artigiani, e vasai, fabbri, tessitori, ricamatori, figure troppo spesso espunte dalle storie dell`arte. in tal modo, james hall inserisce lo studio d`artista in un piu` ampio e complesso contesto culturale, politico e sociale, con l`intento di correggere lo squilibrio storico che a lungo ha enfatizzato la dimensione individualistica del genio creatore al lavoro. il saggio prende in considerazione anche il museo e la casa dell`artista, la pittura e lo sviluppo degli studi portatili e mobili. la bellezza delle illustrazioni e la qualita` del racconto consentono al lettore di rivivere immagini, suoni e odori di questo spazio creativo assolutamente particolare. |