dice nonno semerik, che il potere sovietico lo odiava con tutta l`anima, quando i tedeschi occupano kiev nel settembre del 1941. . tolik ha solo dodici anni, ma non gli ci vorra` molto per capire che le speranze del nonno sono vane. ben presto babij jar, la forra nei pressi di kiev, diventera` la tomba della popolazione ebraica, e poi di zingari, di attivisti sovietici, di nazionalisti ucraini, dei calciatori della dinamo che si sono rifiutati di farsi battere dalla squadra delle forze armate tedesche, di chi ha rubato del pane. e mentre da babij jar giungono senza tregua i colpi della mitragliatrice, mentre gli attentati organizzati dagli agenti dell `nkvd devastano la via principale e persino la venerata cittadella-monastero, mentre cominciano le deportazioni, kiev diventa una citta` di mendicanti a caccia di cibo. per tolik, che aveva conosciuto la terribile fame staliniana, non potrebbe essere piu` chiaro: tedeschi e sovietici si stanno scontrando , e in mezzo ci sono gli insignificanti - e lui, in preda a un . l`unica via d`uscita e` assecondare la furibonda vitalita` che lo pervade, sopravvivere in barba a tutto, crescere. crescere per odiare chi trasforma il mondo in una prigione, in un , verranno marchiati come - e il massacro di babij jar cancellato. |