uno studio degli albori della fotografia, un viaggio attraverso gli antichi sogni di filosofi e alchimisti dimenticati, una storia che insegue e segnala con dovizia di particolari alcune tra le prime e fondamentali osservazioni sui materiali sensibili alla luce e sugli strumenti dell`ottica. ed e` anche un omaggio alla figura di marco antonio cellio, oscuro e geniale scienziato seicentesco, inventore di una "macchina per disegnare" basata su ingegnose proiezioni di specchi; un marchingegno che, due secoli dopo, avrebbe addirittura messo in dubbio la priorita` della "maravigliosa invenzione" del francese daguerre. il rarissimo libro "fosforo o` vero la pietra bolognese preparata per rilucere tra l`ombre", che cellio scrisse nel 1680 e che italo zannier ha casualmente rintracciato, e presenta in questo volume, getta nuova luce sugli studi alchemici dello scienziato romano, tuttora in parte ignoti, condotti utilizzando il magico "phosphore" e, supponiamo, cantando un magico scioglilingua: "phos-photos / pheros-graphos". |