"il dramma dell`architettura oggi e` quello di vedersi obbligata a tornare pura architettura, istanza di forma priva di utopia, nei casi migliori, sublime inutilita`. ma ai mistificati tentativi di rivestire con panni ideologici l`architettura, preferiremo sempre la sincerita` di chi ha il coraggio di parlare di quella silenziosa e inattuale purezza." cosi` scriveva manfredo tafuri nella premessa alla prima edizione del 1973 di un volume destinato a polarizzare il dibattito teorico e critico in architettura. il suo libro, polemicamente "di rottura", rilegge la storia dell`architettura e dell`urbanistica moderna e formula un progetto per un radicale ripensamento del ruolo dell`architetto e, piu` in generale, dell`intellettuale. riscontrato il fallimento dei grandi progetti ideali degli architetti novecenteschi, le corbusier in testa, tafuri sostiene la necessita` di abbandonare facili utopismi ideologici e si scaglia contro la pretesa che l`architetto contemporaneo possa, con la sua opera, risolvere le insolubili contraddizioni della societa` di oggi. |