"quando si potranno consultare e pubblicare le lettere di ungaretti, tante cose si metteranno meglio a fuoco, ed impressioni, e dispute e nascite d`idee, ed affetti." cosi` scriveva leone piccioni, suo allievo all`universita` di roma e poi curatore delle opere, nella biografia del poeta. interprete privilegiato di un mondo lirico che e` patrimonio dell`umanita` intera, piccioni ha avuto con il maestro una lunga e approfondita familiarita` e, nonostante la frequentazione quotidiana, ha sempre intrattenuto con lui un intenso carteggio, quello che qui si pubblica, dando modo ai lettori di "mettere a fuoco" davvero uno dei maggiori poeti del novecento europeo. passano in queste lettere, scritte tra il 1946 e il 1969, oltre vent`anni non solo di vicende personali, di dispute accademiche e letterarie, di riflessioni sulla poesia e sul suo farsi, ma anche di storia culturale italiana; il tutto riletto attraverso gli occhi di ungaretti, che a piccioni si racconta e con lui spesso si sfoga, con toni talora impetuosi ma sempre limpidi e vibranti di personale ironia. |