"per non andare a combattere in algeria - siamo ai primi degli anni sessanta un giovane francese di cui sappiamo molto poco, va a rifugiarsi in una stazione termale affacciata su un lago dell`alta savoia, a pochi chilometri dalla svizzera. volendo nascondere la sua identita`, si presenta come un discendente di una nobile famiglia russa: il conte chmara. dopo qualche tempo, incontra una ragazza molto affascinante che ha qualche anno piu` di lui: yvonne. lei dichiara di essere una attrice che ha appena finito di partecipare al film di un regista tedesco, girato proprio da quelle parti. i due si innamorano e, nella localita` turistica che col suo casino, i ricevimenti, i campi da tennis, i concorsi di bellezza, sembra essere attrezzata di tutto punto per proporsi come una imitazione sbiadita e volgare della costa azzurra in cui un tempo avevano folleggiato francis scott fitzgerald e sua moglie zelda, e w.s. maugham avrebbe sfogato fino all`ultimo il suo pessimo umore, vivono una lunga estate di passione e di bugie. yvonne fa parte di quegli esseri misteriosi - sempre gli stessi - che, come sentinelle, se ne stanno ai bivi della nostra esistenza e, nel momento stesso in cui li incontriamo, ci travolgono. il finto conte chmara e` un apolide della vita, alla ricerca del passato e del tutto. sono, entrambi, protagonisti di `quel momento della giovinezza in cui tutto e` sul punto di precipitare e presto sara` troppo tardi per tutto`". (giorgio montefoschi) |