ogni nazione ha dato un volto alla perfetta osmosi tra lo scrittore e il suo gatto: pigro ma furbo nella letteratura spagnola, simpatico e benvoluto da tutti nelle opere degli italiani, eccentrico e bizzarro nelle lettere anglosassoni, filosofico e melanconico per gli scrittori tedeschi. il gatto e` stato sempre il compagno ideale per risvegliare l`immaginazione, trasformandosi in ispirazione e guida. cosi` e` stato anche per lo scrittore pierre loti e le gatte moumoutte. una e` moumoutte bianca, a chiazze nere, aristocratica e altera micia viziata dalla madre e dalla zia dell`autore, regina incontrastata della casa e dei dintorni. l`altra e` moumoutte cinese, una piccola clandestina rifugiatasi nella cabina di loti su una nave durante un viaggio di ritorno dalla cina; una gatta dal pelo arruffato, magrissima, simile a un coniglio del bosco, selvatica ma affettuosissima, che sviluppera` subito con lo scrittore un rapporto di riconoscenza e fedelta`. ma come sara` accolta dalla bianca? sara` un incontro indimenticabile, quello tra le due gatte, estranee e diffidenti prima, amiche devote poi. un racconto nitido e delicato che sa ritrarre non solo l`animo delle due compagne feline, ma anche l`eterno mistero del rapporto primordiale tra uomo e animale. |