la qualita` della vita democratica scaturisce innanzitutto dalla capacita` di porre e di porsi buone domande, dalla capacita` di dubitare. e questo vale tanto per chi il potere ce l`ha quanto, forse soprattutto, per chi apparentemente non ce l`ha. cioe` noi. perche` i cittadini hanno un potere nascosto, che li distingue dai sudditi e che deriva proprio dall`esercizio della critica e dunque della sorveglianza. in queste pagine gianrico carofiglio, con la sua scrittura affilata e la sua arte di narratore, ci accompagna in un viaggio nel tempo e nello spazio e costruisce un sommario di regole - o meglio suggerimenti - per una nuova pratica della convivenza civile. una pratica che nasce dall`accettazione attiva dell`incertezza e della complessita` del mondo ed elabora gli strumenti di un agire collettivo laico, tollerante ed efficace. partendo dagli insegnamenti dei maestri del lontano oriente e passando per i moderni pensatori della politica, scopriamo un nuovo senso per parole antiche e fondamentali, prima fra tutte la parola gentilezza. non c`entra nulla con le buone maniere, ne` con l`essere miti, ma disegna un nuovo modello di uomo civile, che accetta il conflitto e lo pratica secondo regole, in una dimensione audace e non distruttiva. per questo la gentilezza, insieme al coraggio, diventa una dote dell`intelligenza, una virtu` necessaria a trasformare il mondo. e contrastare tutte le forme di esercizio opaco del potere diventa un`attivita` sovversiva, che dovra` definire l`oggetto della nostra azione, della nostra ribellione. |