< doris wishman e` stata una regista meno celebre di ida lupino, ma anche una professionista assai prolifica in anni in cui, per una donna, non era facile esserlo. pragmatica e determinata, quando non trovava soldi per dirigere uno dei suoi leggendari b-movie, si dedicava con la stessa applicazione e lo stesso disincanto a vendere oggettistica dedicata in un sexy shop. quella di wishman e` una storia poco nota che andava raccontata, anche perche` aiuta a capire come il sesso e il genere abbiano una geometria variabile, spesso per ragioni molto diverse da quelle che immaginiamo. zoe, ad esempio, un`altra figura che incontriamo in queste pagine, per sessantadue anni ha vissuto da uomo e decide di affrontare la transizione uomodonna molto tardi. la spinge un desiderio legittimo, sottile e fortissimo: quello di vedere almeno un tratto della vita che si era sempre raccontata coincidere con quella che vive. quanto a giovanna, corre per roma, la fotografa e ha un amore americano difficile da etichettare: ma se le si chiedesse che cosa sia, ognuno dei suoi gesti, non si fermerebbe a rispondere. neanche letizia muratori temporeggia in spiegazioni, si lascia continuamente sorprendere e smentire. e se le si chiedesse cosa siano queste storie - un documento, un`indagine, un`invenzione - probabilmente non risponderebbe neanche lei. o non le avrebbe scritte. cio` non toglie che a fine lettura la "vita da donna" del titolo risulti essere quello che e`: una conquista. |